Illunois

Arrivarono sul posto e non videro traccia di ciò che speravano ardentemente di trovare, fossero ori luccicanti o promesse di un nuovo mondo. Percorsero palmo a palmo la nazione, dalle stradine dimenticate nei paesini più squallidi alle arterie centrali delle grandi capitali, sconfinarono nei paesi vicini e si tuffarono nei laghi. I loro sforzi non furono mai premiati.
Si ritrovarono infine a fissarsi desolati negli occhi, seduti in un vicoletto sudicio, nel cuore di una notte uguale a tutte le altre. Una fitta pioggerellina li irrideva.
Decisero di tornare indietro.

Opossum

Fortebraccio

E’ un personaggio dell’Amleto di Shakespeare ?
Lungobraccio
Cortobraccio
Fortebraccio
Mezzobraccio

Ci pensa su come se realmente scavasse nella mente alla ricerca della risposta.
Amleto, Amleto, Amleto…l’abbiamo mai visto ?
Visto cosa schifosa vacca ? Non è mica uno sceneggiato da venti minuti a puntata.
Cosa ?
La risposta. Sai qual è ? Secondo me è Lungobraccio.
Si si certo, confida nella probabilità così nel caso potrai vantarti di sapere qualcosa ma se sbagli potrai sempre buttarla sul ah lo sapevo ma ero indecisa.
E’ Fortebraccio.
Sicuro ?
Si, c’è l’intera tragedia in libreria. Fortebraccio è il principe di Norvegia.
No secondo me è Lungobraccio.
Vai a prendere il testo, controlliamo.
Non ho voglia di alzarmi, aspetta un po’ e la diranno loro la risposta.
Sicuro che non hai voglia di alzarti! Più di voglia bisognerebbe parlare di forza. Quelle cosce livide dall’ignobile circonferenza hanno le spinte contate per sollevare la massa di lardo che chiami corpo da una sedia. Oggi devi averle usate già tutte, ti resta solo quella per portarti a letto.
Come vuoi.

Danno la pubblicità, lei cambia canale. E’ un continuo ping pong la sera, passa dal primo al quinto canale e segue morbosamente questa gente che insegue gettoni d’oro. Butta a caso, senza alcun filo logico, le risposte che dovrebbero dare o le azioni che dovrebbero compiere. Credo che le sia rimasto solo questo in attesa dell’ischemia.
E qui mi ritrovo; d’estate a guardarle il sudore che le scivola sulle guancia gonfie.
Come è potuto accadere è inutile chiedermelo; è un po’ la fine che fanno tutti, no ? Uniformarsi al resto nella gioiosa vita familiare ? Si forse non tutti, ma per me è stata così.
Non lo sopporto, sono serio credetemi. So che non dovrei dire cose dal genere ma non ci riesco.
Dall’esterno sembra comodo aver qualcuno. Dall’esterno.
Ditemi come si può sopportare un’esistenza del genere ? Resta solo un divano, una televisione e una sega riuscita dopo svariati tentativi guardando le pubblicità sulle riviste che la vacca tiene nel gabinetto. La sue presenza stessa è insipida, il suo odore, il suo cibo, lei.

Vuoi altro ? Mi chiede guardando il frigorifero e sperando che le dica di no.
Certo, voglio che muori!
Rivoglio un veloce rewind e rivivere la mia esistenza in un modo migliore.
Per finirla in un posto migliore.

No, grazie.

Ritorna sull’altro canale, il concorrente ha dato la risposta: Fortebraccio.
Vedrai, avevo ragione io. Mi dice con un sorrisetto malvagio da cattivo della Disney.
Certo, zoccola.
Certo, cara.

Il sorrisetto sparisce quando la scritta Fortebraccio si illumina di verde. Si volta, alza la pesante mano e la passa lentamente sul mio volto.
Avevi ragione.
In quel momento mi odia, le ho rovinato il giochetto.
Ed è questa l’unica mia consolazione: ora, proprio in questo momento, lei sta vivendo i miei stessi tormenti.

Slon

Ricreazione (parte 2)

L’appuntamento è al Le Bungalow, alle ventidue, seduti al tavolo.
Quasi orario di chiusura, non c’è nessuno eccetto le due proprietarie. Mamma e figlia. Comunemente conosciute come quelle del Bungalow, avranno anche dei nomi propri ma come ormai avrete ben capito qui non li usiamo tanto.
La madre è tipico esempio di cavalla o milf, come le chiamano oggi. E’ una gioia di forme, sa truccarsi ed è generosa nel vestire.
La figlia è la madre quando aveva venti anni, asciutta, ben pasciuta, sempre preparata.
Entrambe hanno gli stessi capelli biondi, lasciati liberi di crescere fino alle spalle.
Se andate al Le Bungalow e sentite un botto non allarmatevi, sarà solo qualcuno a cui è esploso il cazzo.

Freddy parla mentre faccio finta di ascoltarlo. In realtà ho l’orecchio preteso a dietro al bancone, la figlia parla con la madre di una recente rasatura che si è fatta fare nei bei posti. C’è questo nuovo estetista, non molto bravo dice, è tutta irritata dice. Ci son queste palline di sangue che macchiano le mutande, e da dove fuoriescono punge, fastidiosissimo.
Te lo dicevo di non fartelo fare da qualcuno che non conosci, la riprende la madre.
Sembra strano ma questo discorso da il via ad un erezione che non potrò nascondere con il trucco delle gambe accavallate per molto. Provo ad ascoltare Freddy ma quell’immagine mentale di vagina si è ormai impossessata della mia testa. Non mi resta che concentrarmi su Miranda. Lo guardo e lo squadro in ogni dettaglio, lui se ne accorge e da prima è sorpreso ma dopo sembra quasi compiaciuto e fa un mezzo sorrisetto imbarazzato ma che non lo è per niente. È un felice sorrisetto.

Mi raffreddo all’istante.

Ok Freddy, lo interrompo con l’aria di uno che ha assimilato e pesato ogni parola uscita dalla sua bocca, cosa hai portato ?
In macchina.
Cosa ?
Sta lì.

La macchina è parcheggiata sul retro. Il padre di Freddy sa come tenere una macchina, uno splendore di Station Wagon. Mentre lo stronzo apre in cofano un amorevole profumo di vaniglia entra dolcemente nel naso, chiudo gli occhi e me lo godo. Quando li riapro Freddy tiene la punta di una lama sotto al mio naso.
Guarda, è a scatto. Nascondendo e tirando fuori la lama con un veloce movimento della mano. Lo fa all’incirca seicento volte, Miranda lo guarda e ride come un ebete. In questi momenti mi chiedo se esiste un Dio, e se esiste perché permette l’esistenza di certa gente. Sono un fallimento sotto ogni punto di vista, religioso e non. Non sono degni di amorevole compassione, sono un bug dell’evoluzione. Non c’è una teoria che giustifichi la loro esistenza.
Si si si si si si, ok! Ma dimmi, dove l’hai preso ?
Da Sal.
Ora la cosa non mi piace. Questa deve essere una ricreazione e l’accoppiata coltello più idioti non è indicativa. Quel vecchio deve prendersi uno spavento e i due coglioni dovrebbero creare un qualcosa di epico a lasciarli andare. Non voglio pance bucate, voglio solo ridere.
Sal ? Chiedo.
Si, Sal.
Sai cosa fa Sal nella vita ? La guardia penitenziaria.
Si, passa la roba ai detenuti e i parenti che sono fuori lo pagano.
Esatto, e da dove credi che arrivi quella lama ?
Da Sal ?
No, arriva da un detenuto, l’avrà usato per bucare qualcuno e Sal l’ha fatto sparire.
E allora ?
E allora ? Sai dove nascondono cose del genere i detenuti ?

Nel culo! Infilano quei cosi nel culo per nasconderli perché nessuno infilerà mai la mano nel tuo culo in cerca di un coltello.
Metabolizza in mente l’immagine e lascia cadere disgustato il coltello, quello fa tre rimbalzi sul marciapiede è si imbuca con precisione nella grata di un tombino. Miranda lo guarda sparire con tristezza, già si immaginava mentre lo annusava.

Aspettiamo un po’ più del dovuto ma il vecchio alla fine esce.
Alla fine si è deciso per uno scippo, Miranda e Freddy con un passamontagna correranno verso il presunto giudeo, scipperanno la borsa e via. Riguardo a me farò il giro dell’isolato e li raccoglierò più in là, non parteciperò al colpo direttamente perché un passamontagna per me Freddy non l’ha trovato.
Mentre i due si mascherano penso a qualcosa da fare, non immagino minimamente che questa sera lo spettacolo sarà offerto gratuitamente da loro senza alcuna partecipazione mia o del vecchio.
Escono dalla macchina è puntano il vecchio correndo come centometristi, Freddy davanti Miranda dietro. E accade: Miranda scivola, non so cosa ci sia li per terra ma funziona alla grande che nemmeno la proverbiale buccia di banana, cade all’indietro e i suoi piedi in un perfetto tackle vanno a colpire i talloni di Freddy che cade altrettanto rovinosamente. La scena è troppo breve ma tocca livelli epici, anche il vecchio si concede due secondi per guardarli e altri di copiose risate mentre entra in macchina, mette in moto e se ne va passando al fianco dei due stupidi che si contorcono a terra cercando dentro di loro una spiegazione a cosa è appena successo.
Freddy finalmente capisce che è tutto sfumato, si alza sulle ginocchia, monta su Miranda che è steso a pancia in giù e comincia a schiaffeggiarlo sulla guancia destra prima e sulla sinistra dopo con precisa regolarità. Nel mentre lui grida: scusascusascusascusa!

Seduto in quella macchina rido di gusto e sto bene.
Non sottovalutate mai i benefici che il circondarsi di stupidi portano all’umore.

Slon

Enarmonico

Aprì la porta e avanzò nel bagno immerso nella timida luce del mattino. Lui, in preda ai fumi del sonno, aveva combinato sicuramente qualche guaio, visto che nonostante la tendina della doccia fosse tirata diverse chiazze d’acqua decoravano il pavimento. Vi si rifletteva il rettangolo luminoso della finestra.
Doveva averla udita, perchè quasi istantaneamente la tenda scorse di lato e lui apparve sorridendo. La doccia ancora aperta schizzava fuori dal bordo della vasca, ricalcando pressapoco le pozzanghere formate già prima. Se ne accorse, e abbassò la leva. Il getto si fermò.
Lei non fece comunque commenti. Appoggiate le terga al bordo di marmo del lavandino, osservava ora il maschio nudo che la fronteggiava dalla doccia. Si mordicchiava soprappensiero un dito.
“Ho fame” disse infine.
“Ci sarà qualcosa nel frigo”.
“Non parlo di fame di cibo”.

Opossum