Bassa fedeltà

Franco era nato al tramonto del 1975, e dovette accettare quello che ne conseguiva, ovvero l’affrontare la propria crescita e maturazione attraversando l’orrida cornice degli anni ottanta. Refrattario alle mode chiassose e multicolori, trovò un proprio equilibrio dedicandosi anima e corpo alle tecnologie di quei tempi, perché incapace di provare vero amore per i corpi viventi con cui interagiva. Faticava a capacitarsi di quanto avanzasse rapida l’obsolescenza degli amati oggetti inanimati. Accolse con cupa rassegnazione gli anni duemila, assistendo all’oblio di tutto quello che gli era sempre stato amico: le musicassette, i videoregistratori, la televisione analogica; sapeva che il suo tempo si avvicinava alla fine, la morte dei vecchi compagni a bassa fedeltà scandiva le ultime ore del mondo che aveva abitato. Il momento cruciale che aspettava arrivò infine quando, in un anonimo febbraio, si ruppe il suo ultimo monitor a tubo catodico; lo schermo si ostinava a non mostrare altro che il suo impalpabile riflesso. Per la prima volta in vita sua si mise a piangere.

 

Opossum

 

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