Confini

Dragon Ball. Hai presente? Da piccolo mi piaceva un sacco. I fumetti, non il cartone animato. Il cartone è venuto poi, era una merda semplificata per cerebrolesi. Che cazzo c’era da semplificare, poi? Il fumetto era già di una semplicità perfetta. Hanno sputtanato tutto: ritmo narrativo, ritmo dell’azione, dialoghi, colori schifosi, tutto. Era proprio una…”

“Una merda, ho capito. I fumetti invece erano la sborra di Budda. Allora?”

“Allora il fumetto mi piaceva, da piccolo. Mi piace anche ora, in un certo senso. Aveva dei combattimenti fighissimi, ma erano inutili se non seguivi i personaggi e la storia. E la storia portava diverse morali per niente scontate, per un bambino. Ad esempio…hai presente Goku?”

“Sì…credo. Era quello con i capelli sparati ovunque, no?”

“Lui. Un figo di Dio. Nella sua apparente ingenuità, cagava saggezza a carriole. Quando gli chiedevano: -Perchè combatti? Per salvare il mondo?-, lui rispondeva: -No…combatto per trovare il mio limite.- Il limite, capisci? A lui non fregava un cazzo del resto. Cioè si, era buono, gli amici, la giustizia…ma l’unica cosa che gli interessava davvero era combattere, e diventare più forte. Quando arrivava un supermostrofuck e tutti si sporcavano le mutande, lui faceva la verticale dalla gioia, anche se già sapeva che sarebbe stato sconfitto. Era capace di distruggere interi pianeti, solo per provare una nuova tecnica, o confrontarsi al massimo col villano di turno. Il suo unico scopo era trovare il limite. Il suo limite, cristo.”

“Il limite.”

“Sì. Sono affascinato dai limiti.”

“Ma non sono una cosa brutta, i limiti?”

“Non necessariamente, dipende da come li vedi. Ma qui, ora, il punto non è tanto il limite in sè. E’ tutto quello che c’è prima. A me piacciono le emozioni, ad esempio. Il sentire, in tutte le sue forme. Ci sono dei limiti anche in questo, e io voglio trovarli.”

“Ti è mai capitato?”

“Qualche volta. Mi è capitato di attraversarli pure, perchè non mi ero reso conto di cosa stavo facendo. Cosa poco furba. L’abuso in generale non fa mai bene, soprattutto quello di emozioni. Ti puoi fare veramente male.”

“E come fai a capire quando ci arrivi?”

“Beh quello dipende da te, da quanto conosci te stesso. All’inizio non li vedi. Poi cominci a vedere dei piccoli segni, come una linea tracciata sulla sabbia, per dire. Più avanti vai dentro te stesso, più riesci a vederli.”

“E tu ora ce la fai?”

“Meno di quanto vorrei, ma a volte si, dai. Di recente ho trovato il mio limite nell’amare. E non parlo di un cancelletto di filo di ferro, messo su dalla delusione o dal buon senso. Parlo di una cazzo di porta blindata in titanio senza serratura, sorvegliata da un plotone di preti nazisti zombi.”

“Impossibile attraversarla, insomma.”

“Al contrario, facilissimo. Bastava chiedere: la porta si sarebbe aperta, e sarei andato avanti, avrei amato sempre di più. Ma c’era un prezzo da pagare. Avrei dovuto annullare me stesso.”

“Beh..si fa, no? In amore, dico. Si fa di tutto per l’altro, compreso annullarsi o sminuirsi.”

“Si fa, certo, ma è sbagliato. E’ una truffa romantica-secolare che ha rotto i coglioni. Se io ti amo, voglio darti tutto me stesso: i miei pregi, i miei sogni, i miei difetti. Se mi annullo, o mi deformo, resta poco o nulla da dare, non sono più io. Diventi uno zerbino, qualcosa di piatto e ruvido su cui l’altro si pulisce l’ego sporco di merda. Non fa per me. Non dovrebbe fare per nessuno.”

“Quindi non l’hai passato, il limite. Sei tornato indietro.”

“Sì. Stavolta si.”

“E hai smesso di amare.”

“Per nulla, amo come prima. Amo il giusto, restando lucido, senza esagerare e stare male di conseguenza. Resta una cosa mia, che non riguarda nessun altro, nemmeno la persona oggetto del sentimento. Cazzi miei, trallallà.”

“Capisco. Ma allora, a cosa ti è servito trovarlo, questo limite?”

“Ho imparato un sacco di cose su di me. Mi sono ubriacato di emozioni intense, ed è stato bello. Mi sono vomitato addosso, ed è stato meno bello. Ma non sono andato in coma etilico, non ho fatto cazzate irrisolvibili. E alla fine della fiera, sono diventato più forte, senza trucchi o truffe emotive, e ora il limite si è spostato più in là. Sono pronto per il prossimo supermostrofuck. Non ti pare che basti?”

“Direi di si. Cioè, è molto soggettivo, ma sì. La passi quella canna o cosa?”

“Cribbio, scusa. A volte la dialettica mi fa dimenticare l’educazione. Di che stavamo parlando?”

“Di Goku.”

“Giusto. Allora, un’altra figata biblica è la stanza dello spirito e del tempo. Praticamente lì dentro….”

Kire

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.