Antri perigliosi

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Mi piacerebbe sapere qualcosa sui dubbi, le speranze, i travagli interiori che dilaniano la/il povera/o utentessa/e che ha fatto l’ultima ricerca.
Il suo partner che la sera prima le/gli ha chiesto il culo come pegno di amore e lei/lui che ha preso tempo per riflettere sulla cosa. Per provare, forse, a preparare un rifiuto.
Oppure ha già concesso al focoso amante il proprio prezioso ano, e alzandosi di malavoglia nel tardo pomeriggio del giorno dopo, infastidita/o da un inedito calore nel deretano, ha notato con orrore macchie rosso-brunastre sul fondo delle proprie mutandine di pizzo rosa e si è precipitata/o sul webz-che-tutto-sa a vedere cosa mai il bruto abbia potuto provocare al suo organismo, come la di lui pugnace verga abbia potuto brutalizzare il suo sfintere. Prega perchè sia qualcosa che si possa nascondere, che la sua famiglia e il suo medico curante non sappiano.
Questa povera creatura in pena, dolorante nel corpo e nell’anima, che si schianta su un blog di vibrante irrealtà, farcito di storie tremende scritte da esseri con nomi non umani, che parlano di gente che muore (opossum), gente che sguazza nello squallore (slonna), gente che passeggia per incubi dalle inquadrature sbilenche che manco il gabinetto del dottor Caligari (Kire); storie che, a ben vedere le/gli suggeriscono impietosi paragoni con la propria condotta di vita peccaminosa, paiono indicarla/o e deriderla/o e minacciarla/o di conseguenze ben più gravi e durature di un semplice colon massacrato.
Mi pare già di conoscerti, Andrea (posso chiamarti Andrea? Che è un nome unisex e torna comodo?). Sono solidale con te. Posso cercare di capire il tuo dolore, Andrea.
Andrea, lascia che te lo dica. Col cuore:

– Ma vai a cagare, Andrea!

Opossum

2 thoughts on “Antri perigliosi

  1. Caro Andrea, il tuo dolore attuale è nullo in confronto a quello che proverai nell’inferno dei sodomiti. Pregheremo per la salvezza del tuo ano e della tua anima immortale.

    K

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