(J&B) La Regola

Non sono tanto attaccato ai soldi.
Non fraintendetemi, li adoro e solo Dio sa quanto vorrei un credito illimitato ma il tutto è soffocato dal sapersi accontentare.
La ferraglia che rubo e vendo mi da quel poco sufficiente a mangiare e bere e fumare, pagare il mensile di WoW nei periodi di vacche grasse e al limite ma proprio al limite, vestiti nuovi.
Una regola di vita, soddisfatto in pieno nei miei bisogni.
Un pompino da una settantenne è gratuito e magari anche migliore di uno fatto da Terri dat ass Summers, scopare con una novanta chili ubriaca caricata al bar è lo stesso di scopare con una Jessica Alba ubriaca caricata al bar. La fessa quella è. L’importante è sborrare.

La Regola non è del tutto perfetta, ha delle carenze come tutto del resto.
Quando uno dei punti fermi viene meno, comincia a vacillare, si cretta e infine crolla. La settimana scorsa è morto sulle mia gambe; niente più WoW, niente più film, niente più Oz, niente più musica e soprattutto niente più porno.
La noia ti rapisce, cammini in circolo nel tuo appartamento, che diventa più piccolo, claustrofobia, crisi di nervi e per poco non vai a cercarti un lavoro.
Non puoi più accontentarti.

Frughi tra le tue finanze e loro ridono di te, ti guardi intorno per cercare qualcosa da vendere e ottieni la stessa risposta.
Unica soluzione: chiamare Drobo.

Drobo è un fratello africano.
In realtà non credo che si sia mai allontanato da qui, dove è nato. La sua famiglia deve essersi mossa quando Kelly McGillis era ancora attraente e il signor Drummond zuccherava le nostre televisioni.
Negli anni si è scelto questo soprannome per darsi quel senso di selvaggio ed esotico che non ha.
Benché siamo nello stesso campo, lui segue una via più rischiosa dei depositi di ferro vecchio: i cantieri.

Mentre guida quel residuato post sovietico di furgone non posso fare a meno di fissargli il braccio nudo per quanto è grosso.
No guardie serie, due sole che si cagano sotto al primo buh! Capito fratello ? Lì è facile, dobbiamo solo stare attenti a girare intorno a loro, altrimenti ci fottono il culo. Capito ? Poi andiamo alla porta del deposito, spacco il lucchetto e carichiamo tutto quello che possiamo: avvitatori, tassellatori, batterie e tutta merda così! C’è da tirare su tanta roba e tanti dollari. Yeh!
Si. Una sola domanda: perché parli come un coglione ?
Come coglione ? Questo è il mio modo di parlare.
Non è vero, sai parlare correttamente coniugando a meraviglia i verbi e spesso ti sento parlare in dialetto.
No no no. Stronzate.
Ok. Non è che mi aspettassi un ambiente meno gangsta dopo aver visto che indossava solo un paio di pantaloni neri larghi e un paio di anfibi. Petto nudo decorato con un collanone d’oro.
Un’altra domanda, il lucchetto con cosa vuoi romperlo ? Chiedo.
Martello e scalpello. Belli grossi.
E tipo il rumore ? Non è troppo da stronzi lasciarli nel furgone e usare un paio di grosse pinze ?
Non le ho.
Perfetto.

Il cantiere è in periferia, un complesso di villette a schiera prossime alla costruzione. Reagan sarebbe orgoglioso.

Carichiamo un altro elemento che non conosco. Telegiornalmente parlando ha un accento dell’est, pelle arsa dal sole e fuma delle nauseabonde bianche senza filtro.
Drobo mi dice che lavora in quel cantiere, sarà la nostra guida. La calce che copre tutti i suoi abiti mi dice che è non ha avuto nemmeno il buon gusto di cambiarsi.

Facciamo un pezzettino di strada a piedi.
La zone è davvero isolata, eccetto il cantiere illuminato a giorno da tre alti fari, tutt’intorno è nero assoluto.
L’amante del buon tabacco fa strada, camminiamo chinati e furtivi nell’ombra. Mi hanno affidato i cinque sacchi di tela che dovremmo riempire, tutti a me, stronzi.
Ad ogni suo cenno ci fermiamo e ci appiattiamo al suolo, lui sbircia furtivo per un po’ e fa cenno di ripartire. Lo fa apposta per coglionarci.
Passiamo a vista dell’ingresso, noto le due guardie giurate che fanno gran discorsi nella loro cabina. Giunti alla recinzione la nostra guida sposta una panca di legno e scopre un taglio a misura d’uomo.

Quando arriviamo al deposito sono sollevato, e distante dalla guardiola e i colpi del martello di Drobo forse andranno dispersi.
Tre, uno più secco dell’altro, il lucchetto collassa a terra. Dentro c’è tutta la merda elencata da Drobo, mi pagherò il mensile per un anno intero, fumerò e berrò come un dio.
Riempiamo i sacchi, ne avremmo dovuto portare di più, me ne carico uno sulle spalle, è pesante ma non fa niente. La guida prende il mio stesso peso e fa cenno di seguirlo, Drobo ha ben tre sacchi sulle spalle.

Il J&B, il mio Worgen, i torrenti che scorrono, Russian Mom And Two Lucky Bastards, Surprise Anal Causes Emotio…

Un secco rumore che non ho mai sentito, non ci vedo, non so cosa è, l’occhio sinistro fa male, il destro è annebbiato, le orecchie mi fischiano.
Lascio cadere il sacco.

Slon

2 thoughts on “(J&B) La Regola

  1. Nooooooooooooooooooooooooo non puoi lasciarci cosi !!!!!!!! Lascia posto alla nostra fantasia ok BENE per il “suspens” e per “fedelizzare” o rendere dipendente il pubblico da una parte ma ……..
    Tanta Curiosità ed impazienza !!!!

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