L’empireo

Nell’anno del Signore millenovecentonovantasette, in un dì di un nevoso gennaio, Albrecht abbandonò l’impronta della sua consueta passeggiata spingendosi lungo versanti sconosciuti, lasciando che le sue preoccupazioni esistenziali lo guidassero verso l’oblio. Camminò pieno di dubbi per quarti d’ora o decenni interi, finché quasi per caso lo sguardo tornò ad abbracciare il mondo reale. La serata era cattiva, l’aria scura lambita dalla tramontana; e quella che dopotutto era un semplice casualità -la sua presenza su quella collina in un giorno di ordinario maltempo- si rivelò ad Albrecht come un atto irrevocabile: la pelle mangiata del vento e i piedi immersi nella neve, si rese conto che non sarebbe più riuscito a tornare indietro.

Opossum

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