Lester

Focalizzate in mente la vostra idea dell’Inferno e avrete le Acciaierie. Da queste parti lavorano tutti lì. Fondono metallo e lo lavorano, non ho mai capito per farci cosa. Tutto un insieme di calore, ventate di vapore e ciminiere che sputano della polvere nera non troppo salutare. Là intorno non puoi vedere il cielo, chi abita e lavora lì credo che l’abbia dimenticato. La tua fine là dentro è schiacciato da una pressa o muori tossendo e sputando sangue. Niente alternative, almeno che non ti impicchi.
Mio padre mi ha sempre ordinato di non andare a finire là, piuttosto prendi una spranga e rapina e ammazza la gente, diceva. Alla fine sono finito in Polizia.
Passo vicino al palazzo dove viveva quell’operaio, lo chiamavano Ruota mi sembra, non so il perché.
Ciò che non sopporto e chi torce i capelli ai bambini, con le nuove norme, norme non scritte sia chiaro, abbiamo mano libera e più processi evitiamo meglio è. Siamo al risparmio, costa meno spare alla nuca un morto di fame che arrestarlo, sfamarlo, processarlo e camparlo per chissà quanto tempo. Non fanno tante storia, basta dire stava scappando ed era un pericolo.
C’era questo religioso, una decina di anni fa. Accoglieva i piccoli di strada e i figli di famiglie ingenti, li portava in un tugurio di chiesa e una volta chiuse le porte faceva di tutto per non aiutarli. Era furbo, sodomizzava solo quelli di strada, nessuno avrebbe pianto o denunciato qualcosa ma un giorno lo schifoso prima si divertì con il figlio di uno dei nostri e poi lo strozzò con un laccio di scarpa. Non so come quel bimbo sia finito lì dentro ma grazie a lui siamo arrivati e abbiamo scoperto tutto. Sei giorni dopo l’abbiamo preso di notte ai binari delle Acciaierie, tentava di fuggire su un treno carico di ferro. Prima è stato pestato a dovere da tutti noi, finché il padre del bimbo ha preso la sua pistola e gli sparato al ginocchio sinistro. L’abbiamo lasciato lì ad urlare per quasi un’ora, quando il dolore sembrava calmarsi gli ha sparato anche al destro. Infine l’abbiamo preso di peso, trascinato fino a un treno e l’abbiamo legato sotto in una maniera particolare, eccetto la faccia nessuna parte del suo corpo toccava a terra. Venti minuti dopo il treno è partito.
Questo è il trattamento che riserviamo a gente simile ed ero pronto a offrirlo anche quell’operaio quando mi disse che aveva ucciso il figlio e la moglie.
Aveva preso un so che tipo di sostanza tossica dalle Acciaierie, mischiata al cibo l’aveva fatta prendere a tutta la famiglia. La moglie e il figlio morirono, lui no ormai era assuefatto a qualunque tipo di merda lavorando lì. Andai in ospedale per provare a capire cosa fosse successo. Appena entrai fu lui a dirmi tutto.
Ho avvelenato mia moglie e mia figlia, nel mio piatto non ne ho messo abbastanza.
Perché ?
Non rispose e non disse nient’altro, lui sapeva cosa facciamo a chi fa certe cose. Per questo me lo disse. Gli tirai due destri in faccia ma continuava a tacere quindi me ne andai a casa. Fu per la strada che partì tutto come un film, come una rivelazione. Ricordai mio padre mentre mi diceva: Oggi non è più un peccato morire. Ricordai un passo della Bibbia dove le donne maledicevano la loro condizione di essere madri o una cosa del genere. Guardai il cielo giallo e capii quell’uomo.
Tornai il giorno dopo, era ancora nella sua stanza ancorato al letto, dall’infermiera mi feci dare le chiavi della finestra nella stanza, chiusa per evitare i voli. Una volta aperta mi voltai per guardarlo e me ne andai.
E penso sempre a lui, penso al mondo dove un capofamiglia per tutelare i suoi cari deve ucciderli.
Non andremo avanti per molto.
Slon

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