Precario – L’Editoria

Il centro commerciale. È una roba graziosa, l’avranno aperto tipo tre anni fa. Maggiormente ci sono negozi d’abiti per ogni specie di cristiano, dalla fighetta al boscaiolo. C’è una roba che vende elettronica, non ci metto mai piede perché non amo spendere settanta carte per un videogioco che su dei siti inglesi trovo anche a otto carte.
Il pezzo forte è il negozio di libri, una roba fornita a dovere. Gli scaffali sono divisi in genere, gli autori messi in ordine alfabetico e insomma, è un goduria.
Su per giù in tasca ho venti carte scarse e per il libro vorrei spenderne al massimo otto. Dopo Cuore di Tenebra vorrei dedicarmi alla lettura di Colla di Welsh, American Psycho di Ellis o qualcosa di McCarthy. Ne ho sentito un gran parlare ma mai letto nulla.

Disclaimer. Non è che sono contro quel tipo di letteratura tesa a tirar su il soldo, non faccio come i che guevara boriosi contro il commerciale. In francese: non me ne fotte un cazzo.
Appena arrivo c’è questo mega cartellone, pubblicizza il nuovo capitolo di quella roba con i vampiri. Ho provato a leggerlo, solo che non vai avanti molto con vampiri brillanti al sole, personaggi uno più stronzo dell’altro, il tutto condito con una mormonosità dilagante. La più stronza è la protagonista, non fa altro che bagnarsi davanti al petto del vampiro complessato e ai suoi macchinoni. Un grosso spot per macchine da merda aristocratica moderna, ecco cosa è quel libro. Non sono donna ma se lo fossi mi sentirei schifata da come viene rappresentato il genere femminile da quella arrapata.
Vado avanti e c’è il filone delle Little Romantic Trojes, romanzetti fotocopia dove c’è sempre la stronzetta dai quattordici in su che vuole farsi chiavare dall’uomo maturo, quest’ultimo non l’adesca per chiavaggio e basta, come è logico che sia, ma se ne innamora perdutamente passando sopra al fatto che cristodiddio le tapperei la bocca con il cazzo ogni volta che la apre per dire le solite stronzate fatte dalla sua amica Ale a scuola oggi. C’è di buono una cosa però, qui almeno scopano. E pur sempre materiale per ditalini, pensate a come è poco vasto il mercato della pornografia per donne.
E per finire c’è la saga de: Il libro che (soggetto a caso) non ti farebbe leggere mai. Una roba che va bene per i Whine e basta. Loro godono ad incazzarsi per qualsiasi cosa e scrivere boriosi commenti sui forum o sui loro blog, è la loro missione. Non pensano che effettivamente non frega a nessuno la loro opinione sull’argomento, perché se uno a trentasei anni fa ancora il mantenuto dai genitori non deve sorprendersi quando la gente lo tratta come un coglione anche quando parla seriamente. Questi sonno i Whine.
L’editoria è retta dai ditalini e dagli incazzati. Roba semplice, va forte ultimamente. E’ un incoraggiamento per tanti provetti scrittori, chiunque sia capace di mettere due parole in croce butta giù un manoscritto.
Purtroppo alcuni vengono pubblicati.

Mi fiondo su Colla di Welsh e vado alla cassa, ho bisogno di uscire da qua. Non mi accorgo nemmeno che ho sforato il budget previsto spendendo dodici carte.

Slon

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