L’ora delle promesse

“You’re the best of all just because I don’t have time”

– George Best

Le quattro di mattina è l’ora delle promesse, prima di addormentarti prometti a te stesso che appena sveglio scriverai qualcosa. Non una prosa immortale ma giusto qualcosa, magari mettere mano su uno dei tanti progetti congelati.

Quindi una volta sveglio, verso le due di pomeriggio, doccia, scendi giù, siedi sul divano e accendi il portatile.

Ma prima meglio mangiare.

In cucina ci sono svariati barattoli da ventotto pence: passata di pomodoro, pomodori pelati, patate precotte, fagioli in salsa di pomodoro, spaghetti in salsa di pomodoro e fagioli, fagioli non in salsa di pomodoro. Roba da Fallout, tutti con lo stesso sapore acido.

Metti i fagioli in salsa di pomodoro nel microonde e metti a tostare cinque fette di pane, immancabilmente il filo di fumo che esce dal tostapane fa scattare l’allarme antincendio come se nella tua cucina ci fosse l’incendio di Chicago, l’eruzione del Krakota e la distruzione di Alderaan.

Apri la finestra e l’amorevole vento di novembre entra ricordandoti che hai una testa e che tua madre aveva ragione quando ti urlava di asciugarti i capelli dopo la doccia.

Torni sul divano, sposti il portatile dal tavolinetto e poggi il piatto con i fagioli e il pane.

Accendi la tv mentre mangi: maratona Doctor Who, sei episodi. Non è certo colpa tua, è colpa della BBC. Sai già che sprecherai sei ore, un buon spreco però.

Verso sera riprendi il portatile, gli svariati “progetti” ti guardano urlando “Papà, completaci!”.

Sono troppi, su chi lavorare oggi ?

Ti passano da fumare, buona. Lavorare su Default ? Meglio rileggere fino al punto dove siamo arrivati. C’è anche del vino, accettabile. Home ? Sono novanta pagine da rivedere, correggere e così via, no. Buona buona, è migliore dall’ultima volta, no ? A Black Cab ? Non oggi, è ancora agli inizi è merita una totale immersione, è una cosa da scrivere la domenica quando non c’è il calcio. Ti arriva davanti anche un piatto di uova e bacon mentre l’orologio segna l’una di notte. Ho già detto che questa è la migliore da quando stiamo qui ? Youtube + Funny Cats. Altro giro accompagnato da altro vino, sono le tre di notte e dopotutto gli zingari alla fine non sono poi tanto male. Pace.

Rovinata alla quattro di mattina dalla lavatrice che sbraita come un neonazista davanti a due ebree lesbiche che hanno appena adottato un bimbo cingalese.

L’acidità di stomaco e l’acidità delle metafore è forte, non è più tempo per scrivere.

Sono le quattro di mattina, vai a letto di sopra dove il rumore della lavatrice è minore.

E’ di nuovo l’ora delle promesse.

 

Slon

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